Inclusione.

Il calcio è molto più che sport: è collaborazione, è disciplina, ma soprattutto è inclusione. Per questo il Cagliari Calcio intende sensibilizzare ogni giorno sul tema della disabilità, favorendo l’inclusione sociale e lavorativa, promuovendo la conoscenza della tematica e la tolleranza tra dipendenti, giocatori e tifosi.

Uno dei progetti promossi è Casteddu4Special, volto all’integrazione di ragazzi affetti da disabilità. Sin dal 2018 il Cagliari Calcio aderisce al campionato riservato ad atleti con disabilità promosso dalla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC. I nostri ragazzi hanno conseguito importanti risultati, arrivando ad essere campioni regionali e vice-campioni nazionali. In occasione della Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, il Cagliari Calcio si è schierato con CoorDown a sostegno delle campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi avviate. All’Unipol Domus è inoltre andata in scena la prima edizione della Special CUP Intesa Sanpaolo, manifestazione dedicata all’inclusione e ai più sani valori dello sport che ha coinvolto oltre 150 atleti e atlete provenienti da tutta la Sardegna.

La Cagliari Football Academy è uno dei fiori all’occhiello del Club: progetto sportivo, volto a scovare talenti sul territorio, ma anche sociale e pedagogico, mirato a formare non solo atleti ma anche e soprattutto i cittadini del futuro, mettendo al centro l’individuo con metodologie all’avanguardia e condivise.

La Coppa Quartieri, iniziativa promossa dalla Fondazione Carlo Enrico Giulini in collaborazione con il Cagliari Calcio, si rivolge ai giovani delle scuole secondarie di primo grado con l’obiettivo di attivare interventi con finalità di inclusione sociale volti allo sviluppo di reti di conoscenza, amicali e solidali, e all’esercizio di una cittadinanza attiva e responsabile. 

Sempre in sinergia con la Fondazione Giulini, la società rossoblù ha avviato alcune iniziative presso gli istituti di pena isolani: nell’IPM di Quartucciu ha organizzato giornate improntate al social-team-building e al volontariato d’impresa per il reinserimento in società dei ragazzi, mentre nella Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta ha proposto il progetto “Lo sport ti AiUta”.